Se andiamo a cercare in rete delle opinioni, anche in siti italiani, su un film come Amer del duo registico Hélène Cattet e Bruno Forzani ne troviamo molte e tutte concordano su una cosa: la pellicola è un sentito omaggio al cinema dei generi italiano degli anni ’70.
Ebbene, nonostante la presenza di Amer, opera del 2009, in svariati festival, nemmeno l’ombra di un’uscita nelle sale, ma nemmeno di quella di un dvd. Eppure, Amer mescola con estrema abilità il “nostro” cinema minore con quello surreale, non dico di un Buñuel, ma sicuramente di un Jodorowsky, di un Raoul Ruiz e, perché no, di un piccolo grande maestro come Harry Kumel che abbiamo imparato a conoscere anche attraverso queste pagine.
Ma che cosa ha spaventato i distributori, i quali non hanno voluto farci vedere l’inizio dell’avventura cinematografica nel lungometraggio di questo duo belga sperimentale? Quasi sicuramente il fatto che l’omaggio che Amer riserva al cinema di genere italico è puramente visuale, privo di qualsiasi sviluppo psicologico e molto vicino alla videoarte. Non esistono narrazione e trama lineare e la suspense nasce dal suo ritmo ipnotico e dal suo stile onirico o meglio dire da incubo.
Tre diverse età della sua protagonista, tre diversi sguardi, tre diversi maestri del Made in Italy che viene già definito dai titoli di testa: uno split screen divide lo schermo in tre parti con lo sguardo angosciato, forse eccitato ma anche impaurito della protagonista. La prima parte, in cui vediamo Ana bambina, ci propone i colori dell’argentiana Suspiria e persino l’occhio invadente della strega Elena Markos. Il secondo segmento con Ana adolescente di brassiana memoria, con la gonna che sventola davanti a un gruppo di rudi motociclisti pieno di dettagli di mascolinità ci porta verso i triangoli erotici di Umberto Lenzi, con la mamma ancora piacente che fa il verso a Carroll Baker. Infine, nel terzo oltre a citare la villa fatiscente di Profondo Rosso, ecco che spuntano i gialli di Sergio Martino con l’immagine di Ana adulta che diventa ora Miss Wardh, ora Jane Harrison di Tutti i colori del buio e persino Jennifer del film di Carnimeo. Tutte queste figure in un continuo gioco di specchi diventato ora vittime ora carnefici di un assassino misterioso che verrà ucciso o ucciderà qualcuno nel buio. Ma quel che conta e che Ana rimarrà per sempre bloccata nel tempo e nello spazio della sua villa, di quei cancelli, di quelle statue, di quelle tende e di quei colori. Ossia di quel cinema e delle sue strutture.
Tutto ciò avvolto nelle straordinarie “musichette” di Bruno Nicolai tratte da La coda dello scorpione, di Adriano Celentano (Furore), di Ennio Morricone e Stelvio Cipriani. Ineccepibile il cast con una bravissima Cassandra Foret che interpreta Ana bambina.
Dicevamo che Amer non è mai uscito nelle sale in Italia e mai in dvd. Ma nel resto del mondo si! Abbiamo visionato il dvd tedesco che contiene anche la versione originale in francese e un bel vietato ai minori di 16 anni. Molti extra sia in tedesco che in francese tra cui anche alcuni corti della coppia. Il libretto che lo accompagna con un’intervista ai due registi invece solo per i germanofoni, che non è il mio caso.
© CultFrame 04/2014
CREDITI
Titolo: Amer / Regia: Hélène Cattet e Bruno Forzani / Sceneggiatura: Hélène Cattet e Bruno Forzani / Fotografia: Manu Dacosse / Montaggio: Bernard Beets / Scenografia: Alina Santos / Musica: Bruno Nicolai, Stelvio Cipriani, Ennio Morricone / Interpreti: Cassandra Foret, Charlotte Eugene Guibeaud, Bianca Maria d’Amato, Harry Cleven, Jean-Michel Vovk / Produzione: Eve Commenge & Francois Cognard / Etichetta distributore: Koch Media / Anno: 2009 / Anno Dvd: 2012 / Durata: 88 minuti
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Amer – Il sito con trailer, sequenze, crediti completi
Filmografia di Hélène Cattet
Filmografia di Bruno Forzani