Come al solito, quando si vede un film di Franco Maresco si ride parecchio, e spesso lo si fa cercando anche di trattenersi un po’, per molti motivi. Primo fra tutti, per il fatto che l’umanità tragicomica che è al centro delle sue operazioni filmiche dà allo spettatore l’impressione di trovarsi sempre tra consapevolezza e inconsapevolezza, tra coscienza e incoscienza di sé, tra lucidità e smarrimento. In fin dei conti, Maresco “spara sulla Croce Rossa”, anche con una certa durezza, e proprio questo suo atteggiamento alla fine, dopo alcuni momenti di divertimento, prima lascia spazio alla perplessità, poi all’amarezza.È questo il caso anche della sua ultima fatica registica: La mafia non è più quella di una volta. Si tratta della solita “inchiesta” nella Palermo degli ultimi due anni, tra improbabili impresari di feste di piazza (Ciccio Mira), altrettanto improbabili produttori, e sedicenti cantanti neomelodici senza voce e senza alcun talento.
Se il film si fermasse solo alla descrizione di questo mondo e della relativa “paura” (di questo mondo) nei riguardi di Cosa Nostra, ancora tangibile nei quartieri palermitani, il lungometraggio in questione sarebbe veramente poca, pochissima, cosa. Trova, invece, un suo reale motivo di interesse in un altro aspetto inquietante: il fenomeno, non proprio sincero e limpido, legato alle manifestazioni dedicate alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Questi due eroi italiani, questi individui capaci di sacrificare la loro vita per combattere frontalmente la mafia, sono ormai al centro di un sistema automatico e “freddo” di commemorazioni, un sistema che non ha più alcuna influenza sull’opinione pubblica. Ci si trova di fronte a puri meccanismi di ricordo che non hanno nulla a che fare con la Memoria e con la doverosa attenzione che la società italiana, e siciliana in particolare, dovrebbe continuare ad avere nei riguardi di queste due figure centrali per l’Italia democratica moderna. E invece è tutto un fiorire di canti, balli, palloncini e perfino feste di piazza allo ZEN (una delle zone più a rischio di Palermo), i cui organizzatori hanno ancora il terrore di dire pubblicamente “NO ALLA MAFIA”. Che tristezza. Su questo punto appena esposto Franco Maresco ha pienamente ragione, colpisce totalmente nel segno. Usa, in tal senso, la sua macchina presa indagatrice come un bisturi affilatissimo e molto preciso. Come uno strumento implacabile.
Ad accompagnare l’autore del film in giro per il capoluogo siciliano, la fotografa palermitana Letizia Battaglia, che con i suoi servizi fotografici ha illustrato la furibonda guerra di mafia che insanguinò Palermo per decisione dei corleonesi. Ebbene, se dovessimo dare un giudizio sulla Battaglia in questo lungometraggio, dovremmo dire che si tratta di una presenza totalmente ininfluente, così ci limitiamo a ricordarla come una delle fondamentali testimoni degli orrori della Sicilia contemporanea, riconosciuta come grande artista a livello internazionale.
Sul mondo dei neomelodici, delle feste di piazza, delle tv private e delle “finte” commemorazioni dedicate, lo ripetiamo, agli eroi italiani Falcone e Borsellino verso i quali bisognerebbe avere rispetto, stendiamo un velo pietoso.
© CultFrame 09/2019
Film presentato alla 76. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
Franco Maresco e Letizia Battaglia girano insieme Palermo per verificare la sostanza di alcune commemorazioni dedicate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sarà un viaggio surreale tra feste di piazza, neomelodici stonati e situazioni dir poco imbarazzanti.
CREDITI
Titolo: La mafia no è più quella di una volta / Regia: Franco Maresco / Soggetto e sceneggiatura: Franco Maresco, Claudia Uzzo / Montaggio: Edoardo Morabito, Francesco Guttuso / Fotografia: Tommaso Lusena De Sarmiento / Musica: Salvatore Bonafede / Con: Letizia Battaglia. Ciccio Mira, Matteo Mannino, Cristian Miscel, Franco Zecchin / Paese: Italia, 2019 / Produzione Ila Palma, Dream Film / Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà / Durata: 112 minuti
SUL WEB
Filmografia di Franco Maresco
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito