Reifier. Mostra di Tom Leighton

SCRITTO DA
Claudia Colia

tom_leightonPhotomonth è un festival internazionale di fotografia, che dal 2001 si svolge nei mesi di ottobre e novembre nell’East End di Londra. Mostre, seminari, conferenze, si avvicendano in gallerie d’arte e spazi particolari, con l’obiettivo di affiancare fotografi emergenti a quelli già affermati e di far conoscere la fotografia contemporanea ad un pubblico più vasto. Quest’anno Photomonth è stato inaugurato a Shoreditch, con la presentazione di “Reifier”, la mostra dei nuovi lavori di Tom Leighton, organizzata dalla Cynthia Corbett Gallery negli spazi della Maverik Showroom.


Tom Leighton è un giovane fotografo, che vive e lavora a Londra. Dopo gli studi di incisione e stampa, l’artista si è dedicato ad una ricerca visiva, che mira a ricreare utopici spazi urbani, dove tuttavia è sempre possibile rintracciare un elemento architettonico o umano, reale e riconoscibile, così che il dialogo tra spettatore e immagine possa snodarsi sul filo della memoria e dell’osservazione.

Dagli iniziali giochi prospettici, in cui interni ed esterni architettonici vengono decostruiti e ricostruiti in strutture dinamiche, in cui la figura umana funge da misura ed elemento credibile, Leighton arriva a creare imponenti scenari, in cui il paesaggio urbano è caratterizzato da strutture moderne, luci al neon, cartelloni pubblicitari e strade abitate da folle anonime, in cui qua e là affiorano elementi familiari.
Si tratta di scenari globalizzati, che a tratti ricordano Tokio, Berlino, Parigi, New York, Londra. Delle quinte oniriche, fatte di vetro, acciaio, luci colorate, organizzate sotto cieli innaturali, e nei cui spazi si aggirano attori senza nome, individualità offuscate dal numero preponderante delle comparse.
Il titolo della mostra si collega alla nozione del reificare (reifying), che non è solo considerare concreto quello che in realtà è astratto, come avviene nel guardare le modernissime città create da Leighton, ma anche di ridurre a cosa materiale quello che ancora sussiste di umano e spirituale, come le numerose figure che si aggirano tra fondali illusionistici ed architetture tanto realistiche quanto improbabili.


La ricerca dell’artista passa attraverso uno sviluppo compositivo che nel tempo si arricchisce di nuovi espedienti, per cui, dal duplicare o moltiplicare le strutture in un tessuto simmetrico e regolare, ci si orienta verso modelli complessi, in cui luci, colori e forme prendono il sopravvento.

Anche i mezzi espressivi si evolvono attraverso la sperimentazione di diverse possibilità, dal diasec al cartello luminoso, sempre con uno sguardo alla tradizione, alla fotografia intesa come materia, su cui lavorare, fisicamente. Ecco dunque che le ardite composizioni di Leighton assumono la lucentezza e la forza immediata delle foto pubblicitarie, mentre la serie di vedute illusionistiche del Centre Point prende corpo in alcuni affascinanti dagherrotipi, realizzati ancora con la tecnica originale del diciannovesimo secolo.
In questo caso, la scala ridotta e i metodi tradizionali, ormai superati, non eliminano l’aspetto contenutistico, ma rafforzano le dinamiche di intimità e spazio illusorio. Leighton controlla e distorce lo spazio urbano, senza tener conto delle leggi di gravità o dei fondamenti della fisica. Anche la luce, che sia naturale o artificiale, segue percorsi illogici, dalle molteplici sorgenti, e le ombre si susseguono ambigue, ad animare spazi che possono essere sia frutto di un sogno che della memoria.

La percezione dello spettatore è costantemente messa alla prova nel momento in cui la simmetria pura delle strutture viene contaminata dalla presenza di particolari che non si rispecchiano, o da composizioni fuori centro dove tutto sembra ancora possibile.


Gli scenari scomposti e ricomposti dall’intervento in digitale del fotografo inglese appaiono dunque familiari ed estranei, sono vedute senza tempo, ancorate alla realtà da sparuti elementi naturali e organici, simmetrie illusorie in cui si rispecchiano i conflitti e le paranoie della società moderna.


©CultFrame 10/2008

 

IMMAGINE

Fotografia ©Tom Leighton

INFORMAZIONI

Tom Leighton – Reifier

Dal 30 settembre al 21 ottobre 2008

Maverik Showroom / 68-72 Redchurch Street E2, Londra / Telefono: +44.02089476782

Orario: Tutti i giorni 11.00 – 19.00

Ingresso libero

 

LINK

Il sito di Tom Leighton

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Claudia Colia

Claudia Colia si è laureata in Storia dell’Arte presso l'Università "La Sapienza" di Roma e nel 2003 si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un Master in Contemporary Art Theory presso il dipartimento di culture visive della Goldsmiths University. Si occupa di scrittura, critica e didattica dell’arte e collabora con diverse istituzioni museali londinesi. Ha recensito mostre per testate online e cartacee ed è corrispondente di attualità per la trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar. Dal 2006 fa parte della redazione di CultFrame - Arti Visive.

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