Scordatevi le belle favole di un tempo e le commoventi avventure alla Belle e Sebastien con protagonisti ragazzini e cani: il giovanissimo Aslan dovrebbe sì fare una parte nella recita scolastica di Biancaneve e i sette nani e il suo incontro con un imponente cane bianco di razza kangal di nome Sivas fa nascere una coppia inseparabile, tuttavia il film d’esordio del regista turco Kaan Müjdeci mostra soprattutto l’educazione al turpiloquio e alla violenza di un bambino cresciuto in un piccolo villaggio di campagna dell’Anatolia in cui gli viene chiesto, per esempio, di abbandonare sulle colline il cavallo ormai vecchio e inutile e per i cui abitanti di ogni età i combattimenti tra cani sono una pratica antica e irrinunciabile.
Pur avendo suscitato legittime proteste animaliste in occasione della presentazione al Festival di Venezia, Sivas è tutt’altro che un inno alle lotte tra cani e si conclude con una didascalia attestante che nessun animale è stato ferito durante le riprese. Augurandoci che tutte le sequenze più impressionanti siano veramente il frutto di un lungo addestramento e trucchi speciali, come ha dettagliatamente raccontato il regista, il centro del film è tutto nel piccolo Aslan, nella sua scontrosità perenne in reazione a una società patriarcale che calpesta di continuo la sua innocenza di bambino e nella spontaneità rude della recitazione dell’oggi undicenne Dogan Izci.
Pertanto, la stragrande maggioranza delle inquadrature del film è realizzata con la camera a mano ad altezza di bambino (e di cane) appesa alle battute smozzicate e scurrili e a un certo grado di improvvisazione degli attori non professionisti che il regista ha realmente trovato in una comunità rurale dell’altopiano anatolico. Nonostante qualche ingenuità e qualche eccesso, Müjdeci riesce a strutturare la sua opera prima con una certa abilità e con un ritmo altalenante ma efficace. Potrebbe quindi diventare un altro autore interessante di una leva di registi turchi oramai piuttosto numerosa e ampiamente riconosciuta nel circuito internazionale dei festival cinematografici, come dimostra la Palma d’oro assegnata a Nuri Bilge Ceylan nell’ultimo festival di Cannes.
© CultFrame 09/2014
TRAMA
Furibondo per non avere avuto la parte del principe nella rappresentazione che la sua classe metterà in scena per la Festa nazionale dei bambini (in Turchia il 23 aprile), e rifiutandosi di fare il nano, Aslan si identifica nel cane Sivas sconfitto in un combattimento dove lo ha portato suo fratello maggiore e decide di salvare l’animale ferito, che però la sua famiglia decide di far tornare presto a gareggiare.
CREDITI
Titolo: Sivas / Regia: Kaan Mujdeci / Sceneggiatura: Kaan Mujdeci / Fotografia: Armin Dieroff, Martin Hogsnes Solvang / Montaggio: Yorgos Mavropsaridis / Scenografia: Meral Efe Yurtsevef, Emre Yuntsever / Musica: Cevdet Erek / Interpreti: Dogan Izci, Cakir, Ezgi Ergin, Masan Ozdemir, Furkan Uyar / Produzione: Kaan Film / Paese: Turchia, 2014 / Durata: 97 minuti
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Filmografia di Kaan Mujdeci
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito