L’esposizione Paysages / Landscapes raggruppa le opere fotografiche degli artisti belga Jacques Courtejoie e Vincent Everarts, e quelle dell’artista giapponese Reiko Imoto. Tutti e tre esplorano il tema del paesaggio offrendoci la loro specifica visione dello spazio e dell’orizzonte. Jacques Courtejoie lavora utilizzando la Polaroid. La sua opera è piena di nostalgia, reminiscenze, in bilico tra ricordi reali e fantasie. Vincent Everarts propone una serie di fotografie dell’ Alentejo (Portogallo) scattate durante l’estate del 2014, dopo che un incendio ha devastato il paesaggio. Reiko Imoto realizza fotografie in bianco e nero. I suoi soggetti preferiti sono frammenti di vita quotidiana trattati con raffinata poesia e seducenti paesaggi che evocano il viaggio interiore, l’inconscio.
Le Polaroid di Jacques Courtejoie con la loro dimensione minima, ci costringono a una profonda attenzione per scovare i dettagli nascosti, quasi sepolti dentro l’immagine. Ogni fotografia è un mondo, un universo a sé costruito meticolosamente. Sono universi colmi di nostalgia, di una profondità tenebrosa, di una ricchezza di colori, sfumature, linguaggi sordi, che Courtejoie condivide con noi senza alcun filtro. Una tecnica molto sofisticata quella utilizzata dall’artista belga : le opere sono prima delle stampe separate, poi assemblate, incrociate, e in seguito « impresse » su polaroid, successivamente dipinte con l’aiuto dell’acquerello o dell’inchiostro. La tecnica e l’artificio si mimetizzano e aderiscono perfettamente all’immagine. Il Congo, luogo di nascita di Jacques Courtejoi, è rappresentato in tutto il suo splendore: con le sue cascate, la sua vegetazione fantastica, lussureggiante, vigorosa. Niente è ordinario. Niente è come prima. L’utilizzo sofisticato e preciso del colore e della luce sfocia nella precisa rappresentazione di un’opera in miniatura.
Vincent Everarts crea dei paesaggi in bianco e nero che ci riportano indietro nel tempo, ovvero ai paesaggi americani del XIX secolo. Il suo lavoro fa da contrasto alla natura lussureggiante di Courtejoie o il surrealismo di Reiko Imoto. I suoi paesaggi desolati, aridi sono minimalisti e austeri. La serie si intitola « Terre d’ombres » e ciò che è interessante sottolineare nel suo lavoro sono i neri profondi e vellutati. Immagini dai tratti fini e netti che esprimono perfettamente lo stato d’animo di spaesamento che segue una tragedia inaspettata.
Siamo poi conquistati dall’unicità dello sguardo di Reiko Imoto. Le sue opere sono intrise di mistero e surrealismo. I temi delle sue fotografie provengono e traggono ispirazione dalla sua quotidianità, dal suo inconscio, dai suoi sogni, ricordi d’infanzia, dipinti e filmati surrealisti, fiabe, musica e poesia. L’artista sembra essere più interessata a creare immagini che possiamo vedere solo quando i nostri occhi sono chiusi. Nel momento in cui i sogni, i ricordi, l’immaginazione si impadroniscono della nostra mente. L’artista giapponese mira a esprimere la propria psiche attraverso una « poesia visiva », che suggerisce molteplici significati segreti e nascosti della mente umana. Le sue opere rivelano domande su come guardare alla “realtà”, piuttosto che donare risposte concrete. Reiko Imoto crea un’atmosfera con le sue fotografie che potremmo definire « delle cose invisibili ». Attraverso la sua arte lei crea poesia, enigmi, ambiguità e misteri irrisolti.
© CultFrame 09/2015
INFORMAZIONI
Jacques Courtejoie, Vincent Everarts, Reiko Imoto – Paysages / Landscapes
Dal 10 Settembre all’11 Ottobre 2015
Galerie d’Ys 84 / Rue de l’Arbre Bénit, Bruxelles
Orario: giovedi – sabato 14.00 – 18.00 / domenica 13.00- 15.00/ Ingresso libero
SUL WEB
Galerie d’Ys 84